In margine al romanzo Il mare dei poeti, da poco uscito per i tipi di Bordeaux, riporto qui, per ognuno dei quattro poeti tedeschi di cui racconto le gesta, la scheda biografica acclusa in appendice al libro e i testi tradotti allora, poi confluiti nella rivista Autobus (nn. 3-4, 1980). Per non far torto a nessuno, procedo in ordine alfabetico. In questa prima puntata cominciamo quindi con Gerald Bisinger.
Gerald Bisinger
(Vienna 8/6/1936 – 20/2/1999)
Studia psicologia e italianistica. Dal 1962 al 1970 cura la sezione poetica della rivista viennese Neue Wege, dal 1980 al 1986 è redattore della rivista berlinese Literatur im technischen Zeitalter e dal 1989 al 1994 membro del comitato di redazione della rivista letteraria austriaca Rampe (Linz). Dopo aver contribuito per oltre vent’anni al Literarisches Colloquium di Berlino, una specie di scuola di scrittura ante litteram creata nel 1963 da Walter Höllerer alla Technische Universität di Berlino con il contributo della Fondazione Ford, a metà degli anni Ottanta Bisinger lascia la città tedesca e torna a vivere a Vienna. Dall’italiano traduce lavori (fra gli altri) di Umberto Eco, Edoardo Sanguineti e Nanni Balestrini. Poco dopo la sua morte, gli viene conferito il Premio di Stato austriaco per la letteratura.
Flower Power
Il potere di certi fiori nei capelli negli occhi in ma-
no il potere di certi fiori sui fucili, nei fiori
la morte in odori colori sfumature il potere di
certi fiori su questa e quella morte il potere delle ra-
gazze dei fiori di questi fiori così unici tra
le cosce il potere io credo lo splendore
di certi fiori delle ragazze io credo in unum deum o
se Stalin fosse morto ancora giovane con fiori in
mano e nei capelli e piombo zarista nel petto
io credo così dico alle ragazze ai fiori a fiori
così unici il potere e lo splendore di questi co-
sì unici Santa Ecclesia fiori così policromi così
odori di Aix-en-Provence Avignon
bisogna anche
coltivare
(il potere)
questi fiori Horovitz lo dice
da Londra lo dice a Berlino lui legge una poesia e
frattanto lo dice
My ancestors came from Hungary where
Horovitz was a town
spezzo di nuovo il verso il
potere e la morte questi fiori
tu
(felix Austria)
nube
da: Poema ex Ponto
VIII
parvaque, ne dicam scribendi nulla voluptas
est mihi, nec numeris nectere verba iuvat.
Ovidio
Senza più voglia di scrivere pensando alla par-
tenza non più del tutto qui non in piena coscienza
e nemmeno ancora a Berlino mi chiedo che tipo
di posta possa essere arrivata e ancora siedo ai mar-
gini del Mar Nero nel sole penso a Vera forse verrà
presto a Berlino dalla casa a Londra telefonare senza
sforzo posso anche se pagando di più già penso
con precisione al mio appartamento propositi a Berlino
doveri e piaceri Flavia sarà già tornata da Roma io
devo occuparmi della produzione di libri e localizzare
una casa di Caragiale Ion Luca
(Neptun, 14 agosto 1975)
Immaginate
Voi
che sedete qui davanti a me
o state in piedi
o invece proprio sedete
voi
immaginate
ora
che io abbia scritto questa poesia su un
tavolo scrittoio tavolo da pranzo bancone del bar
nell’istante
d’un’altra
Ora
quindi prima
d’ora
qui
immaginate un terremoto
nessuna casa è sicura di fronte al crollo
nessuna
abitazione
chi riesce a fuggire all’aperto
all’aperto
là dove le macerie non possano colpirlo
nessun singolo contundente mortale frammento
di materia
immaginate ora
dallo spazio vista
fotografata è un disco blu
la terra una sfera un lontano pianeta blu
immaginate
voi
voi che m’ascoltate
ch’io abbia scritto questa poesia
in un
momento precedente
seduto
solo
a un tavolo
non pensavo
a voi eppure
pensavo di stare in piedi
davanti a voi
allora
adesso
ve lo
dico
immaginate
tutto arde e si spegne
anche voi
la scienza è giunta a tanto
da tempo
la tecnica è così avanzata
arde e si spegne questa terra
(pianeta blu)
se pochi uomini tentano l’avventura
che arda e si spenga una sola parte
voi
immaginate
sono uomini quelli che decidono
uomini come
voi
come te
come te e me
essi decidono
se far ardere del tutto questa terra
nessuno
sceglie fino in fondo
così all’improvviso e
del tutto solo
la possibilità è il pericolo
sono qui davanti a voi
vi chiedo
CHI
si oppone a tutto ciò
(Mangalia-Nord/Neptun, 24 agosto 1979)
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