E sono (di nuovo) tre! Un’altra annata di tutto rispetto
- Raoul Precht
- Mar 24
- 3 min read
Updated: Apr 14
Mi è successo di nuovo, ahimè!
Anche quest’anno, come l’anno scorso, per un concorso di circostanze mi ritrovo con diversi lavori pubblicati in un lasso di tempo molto esiguo, e sono ovviamente combattuto fra la felicità per queste varie pubblicazioni e la difficoltà di seguire con un minimo di calma lancio e promozione di ciascun libro. Come che sia, e siccome tutto questo è indipendente dalla mia volontà, cerco ovviamente di far prevalere il primo sentimento descritto, e gioisco quindi dell’uscita di libri che in qualche caso vengono da molto lontano:
Il primo in ordine cronologico, che non è un libro mio al cento per cento, ma a cui tengo moltissimo, è la curatela del più bel romanzo di un grande scrittore rumeno, Mihail Sebastian. L’incidente, uscito a inizio dicembre 2024 per Bordeaux, è una bellissima storia d’amore, sullo sfondo di un momento storico difficilissimo per la Romania e per l’Europa intera, in cui Sebastian si dimostra maestro di descrizioni e di approfondimenti psicologici. Oltre a ripristinare una traduzione degli anni Quaranta, in qualche suo tratto ormai obsoleta, ho cercato, nella postfazione al romanzo, di inquadrare l’autore e la sua esperienza di ebreo negli anni Trenta e Quaranta, anni in cui in Romania imperversano il fascismo e l’antisemitismo e di cui lo stesso Sebastian ha dato conto nel Diario, un vero capolavoro nel suo genere.
A fine gennaio è stata poi la volta de Lo scrittore infedele, per i tipi dell’Editoriale Scientifica di Napoli, nella collana S-Confini diretta da Fabrizio Coscia. Si tratta qui di un ibrido di narrativa/saggistica/memoir, in cui mi sono messo sulle tracce della vita e dell’opera di uno dei maggiori drammaturghi e narratori dell’Espressionismo tedesco, Carl Sternheim, ripercorrendone le peripezie, ancora una volta sullo sfondo di anni difficilissimi e particolarmente drammatici.
In uscita il 27 marzo, per le Edizioni Ares, ecco poi un profilo di Stefan Zweig, dal titolo Stefan Zweig. La fine di un mondo. Qui ho cercato di sintetizzare, in appena duecento pagine, i fatti salienti della vita e le opere principali dello scrittore austriaco, ripercorrendone l’esperienza esistenziale e letteraria fino agli anni terribili della Seconda guerra mondiale e al doppio suicidio con la moglie Lotte.

Ma il 2025 non si esaurisce qui:
Tra poco uscirà, nello Zweig-Heft, una pubblicazione dello Stefan Zweig Zentrum di Salisburgo, la traduzione in tedesco di alcuni excerpta del mio romanzo Stefan Zweig. L’anno in cui tutto cambiò, pubblicato tre anni fa con Bottega Errante Edizioni e già finalista al premio Comisso.
Il 18 maggio alle 15, alla Fondation Valentiny di Lussemburgo, andrà in scena una riduzione poetico-musicale (in tedesco e in francese) del libro sui poeti della Grande Guerra, Sulle rovine d’Europa.
In giugno collaborerò con un saggio di presentazione dell’autore a un volume che l’editore Bordeaux dedicherà al poeta rumeno Ilarie Voronca e al suo romanzo La confessione di un’anima falsa.
In vista del cinquantenario della morte di Pier Paolo Pasolini che cade il 2 novembre prossimo, entro il mese di ottobre uscirà poi, sempre per Bordeaux, un altro mio saggio, dal titolo L’immedicabile disparità. Padri e figli nel teatro di Pasolini, in cui tornerò a trattare un tema a me caro fin dalla tesi di laurea, quello cioè del conflitto fra padri e figli e del suo impiego in letteratura.
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Tutte queste pubblicazioni porteranno anche a diversi incontri con i lettori. Qui di seguito quelli già programmati fino a giugno:
Lunedì 28 aprile – Roma – Libreria Panisperna 220, con Fabrizio Ottaviani (Lo scrittore infedele)
Giovedì 29 maggio – Milano – Sede dell’editore Ares, con Bruno Nacci (Stefan Zweig. La fine di un mondo)
Martedì 10 giugno – Roma – Libreria Panisperna 220, con Elisabetta Bolondi (Stefan Zweig. La fine di un mondo)
Lunedì 16 giugno – Salisburgo – Stefan Zweig Zentrum: conferenza (in tedesco), con Thomas Assinger, su entrambi i libri dedicati a Stefan Zweig
Vi aspetto, come sempre!
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